Splendido esempio di architettura fortificata rinascimentale, le origini della rocca di Imola risalgono al 1261, quando il Comune decise di costruire un fortilizio a difesa della città. Il nuovo presidio era espressione del controllo politico bolognese, di fede guelfa, su Imola, in un contesto storico caratterizzato da continue lotte per il potere fra le forze guelfe e ghibelline in tutta l’area romagnola. La rocca aveva allora un perimetro quadrangolare con nove torri quadrate, quattro agli angoli e quattro al centro di ogni cortina, più una torre di ingresso sul lato orientale e un possente mastio centrale.
Nella seconda metà del Quattrocento inizia la trasformazione della fortezza medievale in una nuova struttura capace di reggere alla potenza distruttiva delle artiglierie moderne. Il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, nuovo signore di Imola, affida all’ingegnere Danesio Maineri il progetto di potenziamento della rocca. La trasformazione dell’edificio proseguirà sotto il nuovo signore di Imola, Girolamo Riario, nipote del papa Sisto IV e sposo di Caterina Sforza, figlia naturale del duca Galeazzo. A partire dal 1480 le torri angolari quadrate vennero inglobate entro nuovi e più spessi torrioni circolari capaci di resistere ai colpi delle bombarde, e si avviò la costruzione di una residenza interna. La crisi della signoria Riario Sforza e l’assedio della rocca mosso nel 1499 da Cesare Borgia, detto il Valentino, decretano il ritorno di un diretto dominio pontificio. Nel 1502 si incrociarono in rocca i destini di personaggi come Niccolò Machiavelli e Leonardo da Vinci, chiamato dal Valentino a ispezionare le difese della città.
Con l’annessione definitiva di Imola allo stato pontificio si rafforza l’utilizzo degli ambienti della fortezza come carcere, situazione che si mantiene fino al 1958 quando si avviano i restauri e si destina il monumento sforzesco a museo.
Sala introduttiva con proiezione della ricostruzione in 3D della storia della Rocca. In italiano e inglese. Sottotitoli per non udenti.
Bookshop
Pubblicazioni, cataloghi, libri, riproduzioni, cartoleria e gadget vari.
Video-guida
“Leonardo da Vinci ti accompagna tra le mura della Rocca” è un percorso gratuito in cinque videoclip visualizzabili sul proprio smartphone (inquadrare i QR Code presenti nel percorso). In italiano e inglese.
Didattica
Spazi dedicati allo svolgimento di attività didattiche e laboratoriali rivolte alle scuole di ogni ordine e grado e alle famiglie.
Accessibilità
La Rocca è una struttura storica accessibile solo parzialmente alle persone disabili. Possibilità di prenotare (con una settimana di anticipo) un servizio di superamento barriere architettoniche con attrezzature motorizzate.
Visite guidate
È possibile prenotare visite guidate per gruppi (max 25 persone) in italiano, inglese e francese. Servizio a pagamento.
Prenotazioni eventi online
Attraverso l’App. “Io Prenoto” è possibile prenotare gli eventi organizzati da Imola Musei. L’app è gratuita e disponibile sugli store iOS Apple o Android Google.
Come raggiungerci
A piedi
dalla stazione ferroviaria proseguire lungo il viale Andrea Costa verso il centro e seguire le indicazioni “Musei”
In taxi
il servizio di radio taxi è attivo 24 ore ai numeri 0542.28122 e 0542.29746.
La stazione dei taxi è localizzata all’esterno della stazione ferroviaria
In autobus
autostrada “A 14”, uscita casello Imola, proseguire verso il centro per circa km 4
In auto
autostrada “A 14”, uscita casello Imola, proseguire verso il centro per circa km 4
Quando nel 1502 giunse a Imola Leonardo da Vinci, chiamato da Cesare Borgia per ispezionare e studiare miglioramenti alle difese cittadine, la rocca di Imola si presentava già come una straordinaria e modernissima macchina bellica. La si può riconoscere, con tanto di fossati e rivellini, nella celebre mappa di Imola tracciata in parte dalla mano di Leonardo, un documento preziosissimo oggi di proprietà della Royal Collection della famiglia Windsor.
Eppure il genio inquieto di Leonardo lascia alcuni schizzi in cui ferma alcune idee per ulteriori migliorie della rocca. Lo possiamo immaginare, in quell’autunno del 1502, aggirarsi pensoso sugli spalti e sulle torri in cerca di soluzioni da proporre al nuovo signore di Imola.