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L'oro dei mobili del Settecento, i colori tenui delle stanze ottocentesche, i cristalli della tavola apparecchiata...tutto brillava grazie alla luce di candele, lampade, abat-jour. Seguiamo il filo sottile della luce lasciato dalle lampade che nel corso dei secoli hanno illuminato il palazzo.
Relatore Lorenzo Lorenzini

Domenica a palazzo 2025 - Fate luce!

Ci guarda con aria tranquilla, elegante in parrucca e vestaglia di seta protetto da un anonimato che non riusciamo a scalfire. Chi è il misterioso gentiluomo del ritratto appeso nell'appartamento Barocchetto e perché indossa un'elegante vestaglia?

Relatrice Oriana Orsi, conservatrice delle collezioni storico artistiche di Imola Musei

Domenica a palazzo 2025 - C'è un uomo in vestaglia a palazzo Tozzoni!

Tra le carte d'archivio del palazzo cerchiamo le tracce dei bambini che qui abitarono e studiarono sotto la guida di severe signorine tedesche o più materne istitutrici francesi. Il grande cortile avrà visto i loro giochi e le loro corse spensierate del tempo felice dell'infanzia,
Relatrice Laura Berti Ceroni, archivista

Domenica a palazzo 2025 - I bambini di casa Tozzoni: Istitutrici, precettori e giochi nel cortile

Sono tanti a palazzo gli oggetti legati all'igiene quotidiana. Come si è evoluta nel tempo la cura del corpo e quali oggetti nel palazzo ce ne parlano?
La relatrice Flora Fiorini, funzionario di Imola Musei ci condurrà lungo questo percorso per scoprire oggetti particolari e pratiche dimenticate.

Domenica a palazzo 2025 - Comode, pitali, bidet: storia intima dell'igiene

Imola Musei dedica una grande mostra antologica all’artista Nicola Verlato curata da Diego Galizzi.
𝗠𝘆𝘁𝗵 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻 presenta più di cinquanta opere appositamente selezionate per rappresentare al meglio il percorso espressivo dell’artista: per la maggior parte dipinti, ma anche disegni e sculture.
Si tratta della più importante rassegna antologica che illustra la carriera dell’artista dopo i recenti eventi espositivi che lo hanno visto protagonista alle Terme di Diocleziano e al Maschio Angioino di Napoli.

Pittore, scultore e digital artist, Nicola Verlato (Verona, 1965) è noto a livello internazionale per la sua ricerca incentrata sul rapporto tra pittura, arti plastiche e new media, che danno vita ad un’estetica nuova e spiazzante, ispirata in parte all’arte rinascimentale e seicentesca, in parte alle sollecitazioni contemporanee tratte dal cinema, dai cartoons, dai videogame e dalle tecnologie di realtà virtuale.

Organizzazione: Città di Imola / Imola Musei
Partner principale: Con.Ami
Con il contributo di: Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna
Si ringrazia per il supporto Galleria Giovanni Bonelli

Le riprese video sono di Marco Carroli per Sunrise Digital production

𝗡𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗩𝗲𝗿𝗹𝗮𝘁𝗼. 𝗠𝘆𝘁𝗵 𝗴𝗲𝗻𝗲𝗿𝗮𝘁𝗶𝗼𝗻

The video made by Imola Musei and Digitalismi, a Pisan group of experts in digital culture, helps us reconstruct the history of the city's most imposing building, a witness to conflicts and transformations from its foundation in 1261 to the present day.
The thirteenth-century fortress, reconstructed with new technologies, putting to use knowledge gained in past excavations and studies, appears to us very different from the present fortress, the corner towers are square and not cylindrical, other towers existed in the middle of the curtains in addition to another where the main entrance opened, the whole structure then appeared taller and slimmer. Flying over the thirteenth-century city we appreciate the size of the historic center, identical to the present, we encounter the streets, squares, the town hall, religious buildings, until we widen our gaze to the hill, with its castles and the plain, rich in fields and water.
But it was in the second half of the 15th century that the fortress was completely transformed to defend the fortifications from new and powerful enemy artillery. The new lords of Imola, the Duke of Milan, Galeazzo Maria Sforza and after him Girolamo Riario would be willing to invest significant resources. It is in this phase that the fortress takes on the appearance it still largely retains, the old towers with a quadrangular base are incorporated into the new circular towers, the perimeter walls are strengthened, the entrances are moved and are protected by external ravelins connected to the fortress and the mainland by drawbridges.
All this and more we can grasp in the reconstruction, such as the evocative presence of the water that filled the moats, the presence of the city walls, demolished in the early twentieth century, and the presence of the turreted revetments, elements that have disappeared but are important for grasping the historical reality of the building.

The Rocca Sforzesca of Imola – 3D reconstruction

Il video realizzato da Imola Musei e da Digitalismi, gruppo pisano di esperti in cultura digitale, ci aiuta a ricostruire la storia del più imponente edificio cittadino, testimone di conflitti e trasformazioni che dalla sua fondazione nel 1261 giungono ai nostri giorni.
La rocca duecentesca, ricostruita con le nuove tecnologie, mettendo a frutto conoscenze acquisite in scavi e studi passati, ci appare molto diversa dalla rocca attuale, le torri angolari sono quadrate e non cilindriche, altre torri esistevano a metà delle cortine oltre a un’altra in cui si apriva l’ingresso principale, tutta la struttura appariva poi più alta e slanciata. Volando sulla città duecentesca apprezziamo le dimensioni del centro storico, identiche all’attuale, incontriamo le strade, le piazze, il palazzo comunale, gli edifici religiosi, sino al allargare lo sguardo alla collina, con i suoi castelli e alla pianura, ricca di campi e di acque.
Ma è nella seconda metà del Quattrocento che la fortezza è trasformata completamente per difendere le fortificazioni dalle nuove e potenti artiglierie nemiche. I nuovi signori di Imola, il duca di Milano, Galeazzo Maria Sforza e dopo di lui Girolamo Riario saranno disposti a investire risorse importanti.
E’ in questa fase che la rocca assume l’aspetto che ancora in gran parte mantiene, le vecchie torri a base quadrangolare sono inglobate nelle nuove torri circolari, i muri perimetrali sono potenziati, gli ingressi sono spostati e sono protetti da rivellini esterni collegati alla rocca e alla terraferma da ponti levatoi.
Tutto questo e altro ancora possiamo cogliere nella ricostruzione, come la suggestiva presenza dell’acqua che riempiva i fossati, la presenza delle mura cittadine, abbattute all’inizio del Novecento, la presenza dei rivellini turriti, elementi scomparsi ma importanti per cogliere la realtà storica dell’edificio.

La Rocca Sforzesca di Imola – Ricostruzione 3D

𝐋'𝐚𝐫𝐜𝐡𝐢𝐭𝐞𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚 "𝐏𝐢𝐜𝐭𝐚" 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐚𝐢𝐨𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞
Sandra Manara, direttrice Mausoleo e Palazzo di Teodorico e Battistero degli Ariani di Ravenna ci racconta come la maiolica istoriata sia una preziosa fonte per comprendere la consapevolezza e la cultura architettonica di un’epoca, quella grandiosa del ‘500, così vivace e piena di significati profondi ed antichi.
Facciamo un viaggio nelle città fantastiche, ideali e reali del tempo, ma anche un' immersione nelle architetture inedite e note dei grandi architetti rinascimentali che troverà l’apice nella coppa dell’Annunciazione attribuita al “Raffaello” della maiolica, Nicola da Urbino della collezione Strozzi Sacrati che trova il suo omologo proprio sul vetro dipinto conservato al Museo San Domenico di Imola.

Sere d'estate ai musei 2024

Sentire l'arte medievale
Nel chiostro del Museo San Domenico, il Prof. Fabrizio Lollini, docente di Storia dell'arte medievale all'Università di Bologna, ci parla della dimensione "sensuale" dell'arte nel medioevo. Una tematica insolita e decisamente intrigante.

Sere d'estate ai musei

𝐈𝐥 𝐦𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐚𝐫𝐭𝐞. 𝐋𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐨"

Simone Facchinetti docente di Storia dell'arte Moderna all'Università del Salento, ci parla di come funziona il mercato dell'arte e quali sono le regole che lo governano. Tra scoperte, riscoperte, intrighi e anche fregature portentose, il mercato dell'arte si rivela come un gioco del quale, per diventare giocatori, bisogna conoscere le regole.

Sere d'estate ai musei 2024

𝐂𝐢𝐧𝐜𝐢𝐧𝐧𝐚𝐭𝐨 𝐁𝐚𝐫𝐮𝐳𝐳𝐢 𝐝𝐚 𝐈𝐦𝐨𝐥𝐚 𝐚 𝐑𝐨𝐦𝐚, 𝐩𝐚𝐬𝐬𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐁𝐨𝐥𝐨𝐠𝐧𝐚
incontro con Antonella Mampieri
In occasione della rassegna “Ospiti a Palazzo” arriva dalle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna il bozzetto in terracotta “La Trasgressione, ovvero la Seduzione”, realizzato nel 1865 dallo scultore imolese Cincinnato Baruzzi. I conti Tozzoni, assieme ad altri aristocratici della città, finanziarono i primi studi del giovane scultore consentendogli di perfezionarsi.
Antonella Mampieri, studiosa dello scultore imolese, ci racconta la storia della formazione di Cincinnato Baruzzi, da Imola, all'Accademia bolognese e quindi a Roma dove all’apice del suo percorso artistico, arrivò a collaborare con uno dei grandi protagonisti della scultura dell’Ottocento, Antonio Canova.

Sere d'estate ai musei - Ospiti a palazzo

Lavinia Fontana is back! Il racconto e le ragioni di un tour espositivo tra i musei d'Europa

Diego Galizzi e Oriana Orsi raccontano come negli ultimi anni i dipinti di Lavinia Fontana che fanno parte del patrimonio di Imola Musei, siano stati oggetto d'interesse e di prestito per alcune mostre internazionali.
Un incontro a due voci che è l'occasione per scoprire parte del backstage del lavoro del museo, per capire le ragioni del successo di Lavinia Fontana e per rivedere le opere della grande pittrice del Cinquecento.

Sere d'estate ai musei 2024

Il santuario delle origini. Aggiornamenti sullo scavo dell'ex cinema Modernissimo
La dott.ssa Valentina Manzelli, funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio di Bologna, ci parla dell'archeologia del territorio in particolare dello scavo dell'ex cinema Modernissimo.
La serata si è svolta nell'ambito delle Giornate Europee dell'Archeologia.

Sere d'estate ai musei 2024

Domenica a Palazzo 2024
Un invito a pranzo o a cena non è certo la stessa cosa e bisogna sapere a che ora presentarsi a casa dell'ospite. Siamo sicuri che i nostri orari siano gli stessi dei secoli scorsi? Flora Fiorini ci spiega come ci si comportava per ben figurare.

Signore e signori la cena...Oops... il pranzo è servito

Domenica a palazzo 2024
L'analisi di un cimelio di epoca giacobina, una bandiera napoleonica, conservato a Palazzo Tozzoni rivela particolari interessanti di un'epoca ormai remota, così diversa e al tempo stesso così stranamente affine alla nostra.
Otello Sangiorgi, storico e direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, ha svolto una ricerca approfondita sul cimelio di Palazzo Tozzoni e ne rivela particolari inediti.

Fu vera gloria? Vicende di una bandiera napoleonica tra realtà e finzione.

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