Al Museo San Domenico la grande mostra su Germano Sartelli in occasione del centenario della nascita
Inaugura venerdì 11 aprile la grande mostra retrospettiva dedicata a Germano Sartelli che Imola Musei dedica all’artista imolese in occasione del centenario della nascita, allestita negli spazi espositivi del Museo San Domenico fino al 13 luglio 2025.
“Germano Sartelli. L’incanto della materia”, curata da Claudio Spadoni, riassume l’intero percorso creativo dell’artista con più di settanta opere, dai precocissimi collages della seconda metà degli anni Cinquanta alle grandi sculture in corten e alle carte lavorate della sua ultima stagione.
La mostra è organizzata dal Comune di Imola – Imola Musei, grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Sartelli, al sostegno di Con.Ami, al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e al supporto dell’Associazione Casa Sartelli e di Cefla.
Germano Sartelli è stato tra gli artisti più precoci in Italia a fondare la sua poetica sull’uso di materiali extra pittorici, ha saputo selezionare e manipolare i lacerti più dimessi e usurati del mondo naturale o tecnologico conferendo loro una carica lirica ed emozionale sorprendente.
L’artista
Germano Sartelli (Imola, 1925-2014)
Dal 1938 al 1944 frequenta il laboratorio di ebanisteria dell’intagliatore imolese Gioacchino Meluzzi. A Imola prendono avvio le sue prime sperimentazioni artistiche. Dal 1952 fino al 1980 insegna pittura nell’atelier dell’Ospedale psichiatrico Luigi Lolli di Imola. Quest’attività a cui si era dedicato con passione, trovò una manifestazione pubblica nel 1954 con una mostra presso la fondazione Besso di Roma, dedicata alle opere dei degenti dell’ospedale psichiatrico romagnolo, mostra che suscita grande interesse sia in campo artistico che in ambito medico e clinico. La sua prima mostra personale si tenne nel 1958 presso il Circolo della Cultura di Bologna organizzata da Dino Gavina con la presentazione di Maurizio Calvesi. Quest’ultimo, assieme ad Andrea Emiliani, sarà uno dei critici che apprezzerà e seguirà la sua attività artistica in tutto il suo percorso. Già dalla prima metà degli anni Cinquanta la sua ricerca artistica, in continua evoluzione, crea assemblaggi con pezzi di lamiera, carte, foglie, paglie e altri materiali di recupero e decisamente atipici come le ragnatele o le cicche di sigaretta. Del 1962 è il conferimento del premio per la scultura del Ministero della Pubblica Istruzione e nel 1964 venne invitato alla XXXII Biennale di Venezia. La sua partecipazione al prestigioso evento veneziano fu fortemente voluta da Calvesi, Afro Basaldella, Lucio Fontana e Cesare Gnudi. Seguirono le mostre e i premi nazionali ed internazionali. Dal 1970 Sartelli trovò nella sua casa atelier di Codrignano, nella valle del Santerno, un luogo perfetto dove la fusione tra la sua arte e la natura si fece profonda e inesauribile. Sartelli morì a Imola nel 2014 e dieci anni dopo l’amata casa studio a Codrignano è diventata parte della rete delle “Case e studi delle persone illustri” della regione Emilia-Romagna ed è sede del fondo archivistico Sartelli.
La mostra
Germano Sartelli. L’incanto della materia
a cura di Claudio Spadoni
Imola, Museo San Domenico
11 aprile – 13 luglio 2025
Inaugurazione | venerdì 11 aprile ore 17.00
Organizzazione: Città di Imola / Imola Musei
Partner principale: Con.Ami
Con il contributo di: Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Si ringrazia per il supporto: Casa Sartelli e Cefla
Per scaricare il depliant della mostra cliccare qui.